(Ballyglass, County Mayo, 1852 - Londra 1933) scrittore irlandese. Educato a Oscott (Birmingham), dal 1872 trascorse dieci anni a Parigi, studiando pittura: raccontò l’esperienza nelle scanzonate Confessioni di un giovane (Confessions of a young man, 1888). Dopo aver inizialmente aderito all’estetismo, subì l’influsso del naturalismo, evidente nei romanzi La moglie del mimo (The mummer’s wife, 1885) e Esther Waters (1894), considerato il suo capolavoro. Partecipò alla rinascita della letteratura gaelica con racconti e romanzi d’ambiente irlandese: Il campo incolto (The untilled field, 1903), Il lago (The lake, 1905). Un’altra notevole opera autobiografica è la trilogia formata da Ave (1911), Salve (1912) e Vale (1914), riunita poi sotto il titolo Salve e addio (Hail and farewell, 1914), preziosa fonte di notizie sulle personalità letterarie dell’epoca. Nelle sue ultime opere, Il ruscello Kerith (The brook Kerith, 1916) e Eloisa e Abelardo (Heloise and Abelard, 1921), le sue qualità di stilista risaltano attraverso una prosa raffinata e di ampio respiro.